Mentre i prezzi dei carburanti riprendono a salire l’AGCM accende i fari su un presunto accordo Eni, Esso, Ip, Iplom, Q8, Tamoil e Saras per definire il valore della “componente bio” dei carburanti per autotrazione, con una ricaduta sui prezzi di circa due miliardi di euro. In attesa degli sviluppi ti diamo alcuni consigli su come poter risparmiare.
Il 27 marzo 2023 è pervenuta all’Autorità, attraverso la piattaforma di Whistleblowing (clicca qui), una segnalazione anonima da parte di un whistleblower avente a oggetto una presunta intesa tra le principali società petrolifere attive in Italia nel settore dei carburanti per autotrazione. Dopo varie interlocuzioni con il whistleblower, l’ultima delle quali del 5 aprile 2023, è stato possibile ricostruire la condotta segnalata, consistente, secondo il denunciante, in un’intesa avente a oggetto la componente di costo derivante dagli obblighi di miscelazione del biocarburante nel carburante per autotrazione, che verrebbe ribaltata allo stesso prezzo a tutti gli operatori di mercato indipendentemente dal costo effettivamente sostenuto da ciascuna compagnia petrolifera.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, grazie a questa segnalazione, ha avviato un’istruttoria nei confronti di Eni, Esso, Ip, Iplom, Q8, Tamoil e Saras per una presunta intesa restrittiva della concorrenza nella vendita del carburante da autotrazione. Secondo l’Autorità, i principali operatori petroliferi si sarebbero coordinati nella determinazione del valore della componente bio necessaria per ottemperare agli obblighi previsti dalla normativa in vigore. La legge stabilisce infatti che almeno il 10% del carburante per autotrazione deve essere composto da carburante bio (salva la possibilità di acquistare i Certificati di Immissione in Consumo). Il valore di questa importante componente del prezzo è passato da 20€/mc del 2019 a ca. 60 €/mc di oggi e ha un impatto sui prezzi alla pompa di circa 2 miliardi di euro.
L’Agcm contesta alle compagnie contestuali aumenti di prezzo – in gran parte coincidenti – che potrebbe essere stata determinata da scambi di informazioni diretti o indiretti tra le imprese interessate, anche attraverso articoli pubblicati su “Staffetta Quotidiana”, noto quotidiano di settore.
Oggi i funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle principali sedi delle società interessate e di altri soggetti ritenuti in possesso di elementi utili all’istruttoria, tra cui la redazione di “Staffetta Quotidiana”, con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.
Come risparmiare sul pieno
In attesa degli sviluppi è possibile, utilizzando alcuni accorgimenti e facendo giocare la concorrenza, risparmiare sul costo del pieno.
Per prima cosa curare la manutenzione del proprio veicolo, ad esempio una pressione inferiore a quella indicata dal produttore può comportare un aumento dei consumi, oltre ad una serie di rischi per la sicurezza.
Moderare la velocità comporta una sensibile riduzione dei consumi. Un utilizzo eccessivo del condizionatore può aumentare anche del 15% i consumi.
Riducendo la temperatura o il tempo di utilizzo del climatizzatore è possibile contenerne l’incidenza sul consumo complessivo. Smontare portapacchi e portabiciclette in caso di non utilizzo, penalizzano l’aerodinamica.
Non trasportare carichi eccessivi e soprattutto non lasciarli in macchina ma scaricarli perché aggiungono peso alla vettura.
Evitiamo di fare benzina in autostrada, dove i prezzi sono più elevati.
Ma innanzitutto, prima di fare rifornimento utilizziamo “Osservaprezzi carburanti” (vedi qui), sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che permette di consultare in tempo reale i prezzi di vendita dei carburanti effettivamente praticati presso gli impianti di distribuzione situati nel territorio nazionale, così come comunicati dai gestori dei punti di vendita settimanalmente o nei casi di aumenti infrasettimanali.
La nostra prova
Il 19 luglio abbiamo effettuato una ricerca dei distributori in un raggio di 5 Km dalla sede Adiconsum Veneto a Mestre ottenendo 48 risultati, nel distributore più economico la benzina costa 1,769 euro al litro, all’ultimo distributore della lista il prezzo al litro è di 1,924 euro al litro. Tutti i prezzi si riferiscono alla modalità self. Ipotizziamo di percorrere 10.000 chilometri all’anno e avere un consumo di 10 km/litro, dovremmo fare rifornimento per un totale di 1.000 litri di benzina, se scegliamo il distributore più economico otteniamo un risparmio di 155 euro.
A questo risparmio, possiamo aggiungere quello derivante dai minori consumi se mettiamo in pratica i consigli. Se stimiamo una riduzione del 10%, sono circa 100 litri di benzina in meno da acquistare, vale a dire 177 euro ai prezzi attuali.
Quindi un risparmio annuo totale pari a 332 euro.